Zordan: «Essere B Corp ci ha resi più forti»
In occasione del workshop “Sostenibilità in azienda: i nuovi strumenti gestionali” proposto da Niuko Innovation & Knowledge è stata presentata l’esperienza di Zordan, realtà vicentina che opera nel settore dell’arredo e che nel 2016 ha ottenuto la certificazione B Corp, prima e unica nel settore. Il workshop è stato proposto nell’ambito del progetto “Vicenza sostenibile – Accompagnare le aziende vicentine nella transizione verso un’economia circolare” finanziato dalla Camera di Commercio di Vicenza.
Dall’esperienza in Cina una lezione preziosa
«Nei primi anni 2000 – spiega Maurizio Zordan, ad del gruppo – il Far East era visto da tutte le aziende produttive come una terra di opportunità. Attratti dalla prospettiva di estendere il nostro mercato oltre il Medio Oriente anche Zordan ha approcciato il mercato cinese con in tasca l’entusiasmo che caratterizza i giovani imprenditori. Sebbene quell’esperienza non si sia tradotta in un’opportunità di business, ci ha resi testimoni di cosa significa non rispettare l’uomo e l’ambiente. Ne abbiamo concluso che la rincorsa del profitto a tutti i costi genera costi sommersi, ma soprattutto devastanti effetti di lungo periodo, che noi percepiamo lontani, ma che sono più vicini che mai. Questa, più che un’esperienza imprenditoriale è stata una lezione di vita, che ci ha spinti a perseguire un modello di business rispettoso di tutti i portatori di interessi, anche di quelli che non avevano una voce».
«Negli anni – continua – abbiamo abbracciato con entusiasmo numerosi progetti legati alla sostenibilità, dall’alimentazione energetica dell’edificio produttivo con fonti rinnovabili, all’utilizzo di legname certificato, alla digitalizzazione dei processi. Abbiamo imparato che la sostenibilità non significa solo ridurre il proprio impatto sull’ambiente, ma anche creare un ambiente di lavoro a misura d’uomo (e di donna), sostenere le comunità locali e garantire una continuità aziendale attraverso la generazione del profitto. A poco a poco l’inserimento di giovani figure professionali ci ha messi davanti a nuove sfide, come la ricerca di una reale conciliazione lavoro-famiglia, necessità a cui abbiamo dato risposta guidati dallo standard trentino Family Audit e con l’introduzione, in tempi non sospetti, di strumenti di sostegno come lo smart working».
L’ad sottolinea poi che «sebbene sostenibilità ambientale e sociale siano sempre state per noi come due facce della stessa medaglia, non siamo mai riusciti a farle convivere in un unico contenitore. Fino al 2015, anno in cui hanno trovato terreno comune nello strumento delle B Corp».
Oltre la crisi, grazie all’intelligenza collettiva
Il percorso verso la certificazione ha consentito all’azienda di farsi trovare pronta e affrontare i nodi legati all’emergenza Covid: «Il 2020 è sicuramente stato uno stress test per molte organizzazioni. Anche noi ne siamo stati fortemente colpiti, trainati dai trend negativi, seppur momentanei, del mercato in cui ci muoviamo. Tuttavia, il nostro focus sulla struttura organizzativa e, in particolare, sui processi di delega che ne sono derivati, ci ha permesso di affrontare l’emergenza con reattività, trovando soluzioni originali per gestire i progetti nonostante le limitazioni. Anche il lavoro a distanza per noi non è stato un problema. Già da tempo lo smart working era adottato come prassi. La coesione e l’engagement delle persone sono stati la chiave per superare questo periodo sfruttando l’intelligenza collettiva, e ha permesso anche a noi imprenditori di sentire meno il peso delle decisioni. Essere diventati B Corp ci ha permesso di diventare un’organizzazione che mette al centro le persone, ma soprattutto di diventare un’azienda più solida e capace di abbracciare il cambiamento con resilienza e flessibilità..»