Arclinea, con Niuko per ridisegnare i prodotti in chiave sostenibile

Come garantire che tutti i nuovi prodotti siano realmente sostenibili? Come misurare e comunicare gli obiettivi raggiunti su questo fronte? Domande al centro di una nuova sfida che ha coinvolto più reparti di Arclinea: l’azienda vicentina ha scelto di affidarsi a Niuko Innovation & Knowledge, società di formazione di Confindustria Vicenza, per ridisegnare i processi di product development. Nata nel 1925 a Caldogno da una piccola falegnameria fondata da Silvio Fortuna senior, Arclinea – che fa parte di Desing Holding, è oggi una realtà internazionale nella produzione di cucine. La spinta all’innovazione che percorre tutta l’attività aziendale – favorita anche da un forte investimento in tecnologie produttive 4.0 – si accompagna alla costante ricerca della sostenibilità, intesa anche come scelta di proporre sul mercato prodotti durevoli, con un ciclo di vita lungo e una forte attenzione alla qualità dei materiali.

Il progetto

Una ricerca che ora l’azienda, che conta 170 dipendenti opera in 60 paesi ed è ancora saldamente ancorata al territorio di Caldogno, ha scelto di mettere “a sistema”. «Spesso – spiega Maurizio Scabbia, imprenditore e consulente Niuko che ha seguito il percorso – nella fase di progettazione dei nuovi prodotti la verifica degli aspetti legati alla sostenibilità non è integrata nel processo di sviluppo, ma è affidata all’intervento di un responsabile che viene coinvolto dopo la fase di ideazione e non ha la conoscenza approfondita di tutte le scelte di marketing e progettuali già effettuate». Il percorso intrapreso da Arclinea chiede un netto cambiamento di visione, con la capacità di guardare alla sostenibilità come a una leva per creare maggior valore per i clienti.

Una scelta che richiede un ingaggio maggiore da parte dei collaboratori dell’azienda, chiamati a partecipare ciascuno per la propria competenza alla costruzione del nuovo prodotto sostenibile.
Ecco che il progetto coinvolge un team interfunzionale di dieci persone che vede insieme operations, area acquisiti e R&D.
Insieme sono stati chiamati a ridefinire i processi per la progettazione del nuovo prodotto. Le scelte legate alla sostenibilità sono quindi integrate in tutte le fasi del progetto, dall’ideazione del prodotto, alla scelta dei materiali, fino all’ottimizzazione delle metodologie produttive. Un approccio che prevede dei momenti di verifica e consente di misurare gli obiettivi raggiunti.

Fondamentale anche il coinvolgimento dell’area marketing: «Non tutte le scelte di sostenibilità – aggiunge Scabbia – sono percorribili, progettando un nuovo prodotto ci si può trovare ad esempio di fronte alla scelta se eliminare la plastica o minimizzare il peso del prodotto. L’area marketing è chiamata in questi casi a offrire orientamenti che rispondano anche alla domanda che arriva dal mercato».

«L’attenzione a un design etico– precisa Diego Tonon, direttore operations di Arclinea, che ha presentato l’esperienza lo scorso settembre, in occasione della tappa veneta degli Innovations Days promossa da Il Sole 24 Ore in collaborazione con Confindustria Vicenza – è considerata un valore centrale per la nostra azienda, fa parte del nostro DNA. Questo progetto ci consente di fare un ulteriore e significativo passo avanti, coinvolgendo i collaboratori delle diverse aree nel perseguimento di questo percorso».

La certificazione LCA

Il percorso prevede anche l’accompagnamento al raggiungimento di certificazioni che possano consentire di misurare e comunicare la sostenibilità.

Un primo traguardo raggiunto è stato rappresentato dalla certificazione LCA per i fusti – elementi con i diversi vani contenitori che costituiscono la struttura della cucina -realizzati per l’85% con materiali riciclabili. Grazie all’affiancamento del consulente Niuko è stato inoltre rivisto tutto il packaging dei mobili, riducendo drasticamente gli imballaggi di plastica.