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Sempre più studi e ricerche confermano che la presenza femminile alla guida delle aziende contribuisce all’affermazione di un nuovo modello di leadership, inclusivo e con una particolare attenzione al lungo periodo e alle nuove generazioni, può portare anche a un miglioramento delle performances delle organizzazioni.
Le differenze di genere costituiscono una risorsa e vanno riconosciute e correttamente utilizzate per lo sviluppo delle imprese. Tuttavia, ad oggi, il numero delle donne che accedono a posizioni di vertice o di rilevante responsabilità manageriale è ancora basso, in Italia più che in altri paesi.
Secondo il Gender Diversity Index 2021, lo studio presentato da “European Women on Boards” (Ewob), in Italia, la percentuale di donne CEO è scesa al 3% il che posiziona il nostro Paese in fondo alla classifica.
Promuovere la leadership femminile è in linea con l’SDG 5 dell’Agenda 2030 e la presenza delle donne nei ruoli di governance, sia a livello istituzionale che nel mondo del business, è oggi, dunque, ritenuta una delle strategie necessarie per costruire un nuovo modello di sviluppo e di generazione di valore sociale che sia resiliente, inclusivo e sostenibile per la nostra società.
Va altresì considerato comunque il fatto che spesso sono le donne stesse a non assumere ruoli di governo e molto c’è ancora da lavorare su conoscenza del sé ed autostima e, infine, quali caratteristiche ha la leadership femminile?
Imprenditori, manager, responsabili risorse umane, addetti al front office e in generale tutti coloro che vogliono migliorare la capacità di gestire le relazioni con gli altri