Industria 4.0, un progetto per disegnare nuovi ponti tra università e impresa
«Mio padre diceva sempre che è più facile comprare una pressa che farla funzionare». In chiusura dell’evento Additive Manufacturing fra università e impresa: voci a confronto, promosso martedì 29 novembre dalla società di formazione di Confindustria Vicenza Niuko, Luca Zoppelletto, titolare con la sorella Laura dell’azienda vicentina Zoppelletto spa, ha sintetizzato con queste parole lo spirito che ha animato il progetto presentato durante l’evento. Un percorso articolato durato quasi un anno, un progetto promosso da Niuko, finanziato dalla Regione Veneto attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020 (dgr n.497 del 20/04/2021 Alleniamoci al futuro) e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali dell’Università di Padova, partner operativo di progetto.
Niuko ha affiancato l’azienda, che impiega una cinquantina di dipendenti, nel ri-disegnare un efficace sistema di gestione delle commesse e nel dotare le persone di nuove competenze, sia tecniche come il project management sia trasversali per migliorare la comunicazione e la collaborazione interna. Una delle azioni previste dal progetto ha portato all’interno dell’azienda un giovane ricercatore che ha analizzato le possibilità di applicazione della stampa 3D per la realizzazione delle attrezzature impiegate in produzione.
«Siamo una realtà di piccole dimensioni – ha spiegato Zoppelletto – ma investiamo molto nei processi di innovazione e nello sviluppo delle nuove tecnologie. Ero interessato a capire lo stato dell’arte delle tecnologie della manifattura additiva e questo progetto ci ha offerto l’opportunità di avere all’interno dell’azienda uno sguardo “esterno”, sganciato dall’operatività, un innesto importante che ha contribuito a portare nuovi stimoli per far evolvere l’organizzazione»
«Di recente – ha aggiunto Franco Bonollo, professore ordinario di Metallurgia – Abbiamo dato vita al progetto Ingegneria 2040 che coinvolge oltre 40 scuole di ingegneria e che si focalizza sull’identità e sulle professioni della figura dell’ingegnere nel futuro. Oltre al potenziamento di stage e tirocini stiamo ragionando su strumenti nuovi che rappresentino un ponte fra università e mondo del lavoro e il progetto attivato in Zoppelletto rappresenta un esempio in questo senso, un modello da replicare».
Affiancati dal consulente Niuko Andrea Gatto i partecipanti hanno avuto modo di lavorare inoltre sull’approccio quality gate, un percorso codificato studiato per migliorare la condivisione fra commerciali e tecnici sullo sviluppo prodotto, per rispondere all’esigenza di rispettare le tempistiche sempre più stringenti di realizzazione di nuovi prodotti imposte dal mercato e allineare gli obiettivi aziendali con gli obiettivi funzionali. Il tool hosin kanri mutuato dal lean management è stato funzionale al miglioramento della gestione dei progetti, su cui sono stati introdotti dei nuovi indicatori di performance individuando internamente anche la nuova figura del project e process manager. L’approccio in generale era volto alla scelta di far emergere le soluzioni dal gruppo, dal basso, formalizzando un metodo che permettesse di far crescere la condivisione e l’ingaggio di tutti i collaboratori dell’azienda nei progetti.
Non meno importante è stato l’intervento sul tema delle soft skill o competenze trasversali a partire dalla consapevolezza che il fattore umano è decisivo per la buona riuscita di un progetto: un percorso illustrato dalla designer dell’apprendimento Silvia Toffolon che ha accompagnato i partecipanti nella definizione condivisa di alcune linee guida per collaborare meglio.
L’evento, ospitato dal Complesso Universitario di Vicenza, ha visto anche la partecipazione del ricercatore Giacomo Tessari e di Fausto Riva, Expert LMF Technology di TRUMPF Additive Manufacturing.