Quando l’inclusione genera valore: storie, progetti e reti nel Veneto

PROGETTO 6616-0001-425-2024 NUOVE VIE in RETE per l’integrazione Attiva e Socio-Lavorativa
PR VENETO FSE+ 2021-2027 D.G.R.N. 425 del 16/04/2024 PASSI – Percorsi di Attivazione per lo Sviluppo Sociale e l’Inserimento lavorativo

L’incontro promosso a Vicenza da Niuko lo scorso 3 luglio ha messo a confronto esperienze e buone pratiche che dimostrano come l’inclusione lavorativa possa generare valore per le persone e per le imprese

La fragilità che si trasforma in valore, con un approccio generativo win-win che porta vantaggio sia alle persone che si trovano una condizione di svantaggio sia alle aziende del territorio: questo il filo rosso delle diverse storie ed esperienze al centro dell’appuntamento “Partecipazione lavorativa: il ruolo delle aziende nella creazione di opportunità”, promosso da Niuko Innovation & Knowledge lo scorso 3 luglio – presso la sede della Cooperativa Sociale Agape a Vicenza – nell’ambito del progetto NUOVE VIE in RETE per l’integrazione Attiva e Socio-Lavorativa PR VENETO FSE+ 2021-2027 D.G.R. n. 425 del 16/04/2024 PASSI – Percorsi di Attivazione per lo Sviluppo Sociale e l’Inserimento lavorativo – ente capofila For Action.

L’incontro si è rivelato un’importante occasione di confronto su una sfida oggi più che mai decisiva perché, in un momento segnato dalla difficoltà di reperimento di figure professionali, la capacità di far partecipare al mondo del lavoro persone che spesso ne restano ai margini genera valore sociale ed economico.

Ad aprire la riflessione, l’analisi proposta da Lisa Rigadello, responsabile Servizi per l’Impiego – UOT DI Vicenza di Veneto Lavoro e Stefano Zanolini, dirigente dell’Azienda ULSS 8 Berica. Nel suo intervento Rigadello ha presentato le politiche attive per il lavoro messe in campo dalla Regione Veneto e in particolare i programmi Passi e Passi Plus: si tratta di interventi finanziati con 20 milioni di euro a valere sui fondi PR VENETO FSE+ 2021-2027 con iniziative che coinvolgono anche le realtà del terzo settore con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate – con vulnerabilità, con un background migratorio, donne vittime di violenza, ex detenuti… – sperimentando modelli innovativi basati su reti di prossimità. Significativi anche i dati presentati da Zanolini: nel territorio dell’Ulss berica nel 2024 sono stati attivati 120 tirocini di inserimento lavorativo e 146 tirocini di inclusione sociale, 64 le assunzioni di persone seguite dal SIL – Servizio di integrazione lavorativa. Zanolini ha sottolineato la necessità di lavorare a livello culturale per superare lo stigma della disabilità, troppo spesso percepita negli ambienti di lavoro come malattia, sinonimo di incertezza, scarsa produttività, pericolosità. Da Zanolini l’invito a uscire dal pregiudizio secondo cui la persona con disabilità è “diversamente lavoratrice” considerando il lavoro all’interno di un’analisi più vasta della persona con la sua storia, la sua esperienza, la sua sofferenza, la sua capacità di aderire ai percorsi e di riprendere resilienza. Il dirigente dell’Ulss 8 ha inoltre ribadito la necessità di lavorare per creare reti di facilitazione all’integrazione lavorativa, aumentando il ruolo e la premialità dei tutor e creando “Job Station”.

Le esperienze a confronto, da Treviso a Vicenza a Belluno

Significativa la testimonianza della cooperativa sociale Themis, che occupa 34 persone di cui 12 in condizione di svantaggio e affianca a un’attività di inserimento lavorativo un’attività di lavorazione conto terzi, offendo “mani artigiane” al servizio di 10 imprese del territorio e creando così opportunità di miglioramento e di crescita personale, di crescita professionale e di sviluppo sociale. Con il tempo la cooperativa ha rinnovato e fatto evolvere la propria proposta per rispondere alle nuove esigenze: se nel 2024 sono stati attivati i nuovi laboratori di carpenteria e saldatura, per formare due professioni molto richieste nel territorio, ora la cooperativa sta guardando al settore della tappezzeria con un progetto che prevede la formazione di figure capaci di lavorare in modo artigianale un particolare tipo di intreccio.

Significativa anche l’esperienza di Diakonia, ente gestore della Caritas diocesana di Vicenza, con il suo servizio tirocini e lavoro: fra le iniziative attiviate. uno sportello itinerante che raggiunge nel territorio le persone in situazione di svantaggio affiancandole nella redazione dei CV, nell’orientamento di base, nell’inserimento in tirocini o altri progetti finanziati e nella ricerca attiva di lavoro. Ben 68 i tirocini gestiti dall’ente nel 2024, 57 i contratti di assunzione finalizzati. Particolarmente toccante la testimonianza di un migrante arrivato in Italia attraversando il Mediterraneo con un barcone che, dopo un periodo di formazione con Diakonia, è stato assunto come saldatore da un’azienda di Torri di Quartesolo dove, come ha raccontato l’imprenditore, ha portato un grande valore aggiungo con la sua competenza, dedizione e passione.

Di lunga data la collaborazione, sempre nel Vicentino, fra Alisea Società Benefit e la cooperativa sociale Agape – nata dalla sfida di alcuni genitori di giovani con disabilità ma che integra oggi qualsiasi tipo di svantaggio – cui Alisea si affida per la parte di confezionamento manuale delle sue matite perpetue “circolari” realizzate recuperando gli scarti di grafite. Un’attività che fa sentire le persone di Agape parte di un processo di cambiamento e che rientra in pieno nella visione “sostenibile” che caratterizza Alisea fin dalla sua nascita.

Due le esperienze nel bellunese, presentate da Jacopo Massaro, consulente strategico per lo sviluppo territoriale che ha anche moderato l’evento con il consulente hr e docente dell’Università di Padova Fabio Bonaldo. La cioccolateria sociale artigianale ed equo solidale, Nina Kakaw, nata nel 2021, gestita da donne vittime di violenza che hanno deciso di impegnarsi a sostegno di altre donne che hanno vissuto la loro stessa esperienza, è ormai conosciuta oltre i confini provinciali.  Considerata un modello a livello nazionale anche la politica di integrazione dei richiedenti asilo attivata nel territorio, con un approccio innovativo che punta proprio sull’inserimento lavorativo come strumento di inclusione sociale dei migranti.

Il pomeriggio si è concluso con l’attivazione di alcuni laboratori in cui ciascun partecipante ha avuto modo di confrontarsi e co progettare, individuando dimensioni chiave per la definizione di modelli di inclusione e partecipazione lavorativa in grado di favorire la crescita e la dignità della persona.

Alcuni scatti del seminario: